Per poter iniziare ad utilizzare il servizio Object Storage è necessario disporre di:
Esistono vari software gratuiti su internet per poter gestire file e cartelle remote. Di seguito alcuni software che supportano il servizio Object Storage.
Web Client
incluso nel servizio |
Permette di gestire file e risorse remote tramite browser senza la necessità di installare software. Una interfaccia semplice e funzionale, semplifica le operazioni di upload dei file e la loro condivisione. |
Protocollo FTP |
Compatibile con tutti i Client FTP per desktop o mobile. Permette la archiviazione di contenuti da device differenti. |
CloudBerry Explorer
(Client S3) licenza free |
Compatibile con Windows permette di gestire file e risorse remote con una interfaccia a due finestre. Include funzionalità di comparazione, backup e sincronizzazione cartelle. |
S3 Browser
(Client S3) licenza free |
Compatibile con Windows, permette di gestire agilmente grandi quantità di dati (decine di milioni di file). |
DragonDisk
(Client S3) licenza free |
Compatibile con Windows, OSX e Linux, permette di gestire file e risorse remote con una interfaccia a due finestre. Include funzionalità di comparazione, backup e sincronizzazione cartelle. |
Sono inoltre disponibili numerose soluzioni di terze parti, gratuite o a basso costo, per eseguire backup automatizzati sullo spazio Object Storage, tra cui software come Iperius Backup (
www.iperiusbackup.com).
Prima di procedere è importante affrontare il concetto di "
bucket". Ogni account Object Storage per poter utilizzare il servizio Object Storage deve come prima cosa creare un contenitore dove storicizzare/memorizzare i file. Il termine tecnico per definire questo contenitore è "bucket". All'interno dello spazio remoto il bucket coincide con la cartella che l'utente deve creare. Il nome della cartella creata andrà a generare l'URL dei file in essa contenuti.
La URL per raggiungere il file caricato all'interno della cartella è così composta:
http://URL Region/bucket/nome file |
oppure |
http://bucket.URL Region/nome file |
Quindi se avessimo come URL Region il valore "r1-it.storage.cloud.it", come nome della cartella (bucket) "backup" e come file caricato "example.txt" risulterebbe:
http://r1-it.storage.cloud.it/backup/example.txt |
oppure |
http://backup.r1-it.storage.cloud.it/example.txt |
Esistono alcune regole, da rispettare e da tenere in considerazione, relative alla cartella (bucket) che l'utente andrà a creare nello spazio remoto:
- il sistema prevede che ogni bucket abbia un nome univoco all'interno della stessa Region;
- non può essere utilizzato il nome "bucket";
- deve avere una lunghezza compresa tra 3 e 63 caratteri;
- nella composizione del nome sono ammesse lettere (minuscole) e numeri; non sono ammessi spazi; non possono essere utilizzati caratteri speciali ad esclusione di . - purché non risultino all'inizio o alla fine del nome e non siano consecutivi;
- i bucket non possono essere nidificati ma possono essere creati solo nella root dello spazio remoto;
- è possibile creare sino a 100 bucket per account;