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3.1 Client di connessione

Per poter iniziare ad utilizzare il servizio Object Storage è necessario disporre di:
  • Dati dell'account
    Nome Account - il nome che si è assegnato all'account;
    Password - la password che si è assegnata all'account;
    Region URL - l'indirizzo della Region a cui appartiene l'account (disponibile nella scheda dell'account);
  • Client di connessione
Esistono vari software gratuiti su internet per poter gestire file e cartelle remote. Di seguito alcuni software che supportano il servizio Object Storage.
 
Web Client
incluso nel servizio
Permette di gestire file e risorse remote tramite browser senza la necessità di installare software. Una interfaccia semplice e funzionale, semplifica le operazioni di upload dei file e la loro condivisione.
Protocollo FTP Compatibile con tutti i Client FTP per desktop o mobile. Permette la archiviazione di contenuti da device differenti.
CloudBerry Explorer
(Client S3) licenza free
Compatibile con Windows permette di gestire file e risorse remote con una interfaccia a due finestre. Include funzionalità di comparazione, backup e sincronizzazione cartelle.
S3 Browser
(Client S3) licenza free
Compatibile con Windows, permette di gestire agilmente grandi quantità di dati (decine di milioni di file).
DragonDisk
(Client S3) licenza free
Compatibile con Windows, OSX e Linux, permette di gestire file e risorse remote con una interfaccia a due finestre. Include funzionalità di comparazione, backup e sincronizzazione cartelle.
Sono inoltre disponibili numerose soluzioni di terze parti, gratuite o a basso costo, per eseguire backup automatizzati sullo spazio Object Storage, tra cui software come Iperius Backup (www.iperiusbackup.com).
Prima di procedere è importante affrontare il concetto di "bucket". Ogni account Object Storage per poter utilizzare il servizio Object Storage deve come prima cosa creare un contenitore dove storicizzare/memorizzare i file. Il termine tecnico per definire questo contenitore è "bucket". All'interno dello spazio remoto il bucket coincide con la cartella che l'utente deve creare. Il nome della cartella creata andrà a generare l'URL dei file in essa contenuti.

La URL per raggiungere il file caricato all'interno della cartella è così composta:
 
http://URL Region/bucket/nome file oppure http://bucket.URL Region/nome file

Quindi se avessimo come URL Region il valore "r1-it.storage.cloud.it", come nome della cartella (bucket) "backup" e come file caricato "example.txt" risulterebbe:
 
http://r1-it.storage.cloud.it/backup/example.txt oppure http://backup.r1-it.storage.cloud.it/example.txt

Esistono alcune regole, da rispettare e da tenere in considerazione, relative alla cartella (bucket) che l'utente andrà a creare nello spazio remoto:
  • il sistema prevede che ogni bucket abbia un nome univoco all'interno della stessa Region;
  • non può essere utilizzato il nome "bucket";
  • deve avere una lunghezza compresa tra 3 e 63 caratteri;
  • nella composizione del nome sono ammesse lettere (minuscole) e numeri; non sono ammessi spazi; non possono essere utilizzati caratteri speciali ad esclusione di . - purché non risultino all'inizio o alla fine del nome e non siano consecutivi;
  • i bucket non possono essere nidificati ma possono essere creati solo nella root dello spazio remoto;
  • è possibile creare sino a 100 bucket per account;